L’84% degli uomini è interessato a condividere le problematiche della propria partner, ma il 50% delle donne preferisce tacere. Questi i risultati della ricerca presentata nel corso del seminario “Uomini a lezione di menopausa”sponsorizzato da DEKA. La sessualità dopo gli anta è un problema per più di 4 donne su 10.
Il risultato si evince dalla ricerca europea, in fase di pubblicazione, su 4000 coppie che evidenzia come il 50% delle donne non riesce a parlarne o ne parla con molte difficoltà e imbarazzo, mentre l’84% degli uomini voglia essere informato dei disagi della donna durante la menopausa.
Una delle maggiori problematiche femminili durante la menopausa è l’atrofia vaginale.
Questa condizione comporta una riduzione della lubrificazione della mucosa vaginale, una progressiva perdita di fibre elastiche e collagene ed una minor difesa dalle infezioni, sintomi che risultano che fortemente correlati alla qualità della vita intima della donna. L’atrofia vaginale potrebbe infatti tramutarsi in dolore durante il rapporto sessuale o nell’insorgenza di disfunzioni sessuali vere e proprie (calo del desiderio sessuale, mancanza di orgasmo, eccitazione e soddisfazione) con importanti ripercussioni sulla sessualità di coppia. Il partner può risentire a sua volta del quadro di atrofia vaginale della donna, con disturbi dell’erezione, dell’eiaculazione e anche del desiderio stesso, ma soprattutto può sentirsi rifiutato nell’intimità, talvolta senza capirne il perché.
Risulta dunque importante condividere con il partner le tematiche legate alla salute e alla prevenzione della donna in menopausa perché LUI vuole essere coinvolto nella comprensione degli eventuali problemi della sua LEI. E’ quello che emerge da un indagine internazionale (in corso di pubblicazione) condotta su circa 4000 donne in post menopausa di età compresa tra i 55 e i 65 anni che presentavano sintomi riferibili all’atrofia vaginale (secchezza, irritazione, bruciore, prurito, infiammazione, ecc.) e sui loro partner in 9 Paesi del mondo tra cui l’Italia.
I principali risultati di questa ricerca sul versante italiano possono essere così riassunti:L’84% dei partner vuole essere informato dei sintomi dell’atrofia vaginale (molto più degli uomini inglesi, 67%, ma un po’ meno dei Francesi 89%). Il 27% degli uomini non si sente a proprio agio a parlarne anche se il 39% si sente contrariato se la donna non affronta il discorso (una percentuale quasi doppia rispetto agli uomini di tutti gli altri Paesi). Il 15% confessa che si sentirebbe meno attratto dalla partner (più di tutti gli uomini degli altri Paesi) se si parlasse di atrofia vaginale.
Circa il 20% delle donne non parla dei sintomi vaginali con il partner perché ritiene che facciano parte dei normali fenomeni dell’invecchiamento, si sente imbarazzata, pensa che siano cose da donne e che il partner non capirebbe. Quasi il 30% delle donne, anche se ne discute, ritiene di sentirsi imbarazzata e nel 15% dei casi pensa che potrebbe perdere attrattiva e, dunque, nel 40% dei casi prova trattamenti “fai da te” (per esempio lubrificanti) prima di affrontare l’argomento. Il 5% delle donne ha paura che il partner possa tradirla, una percentuale piccola, ma la più alta di tutti i Paesi.
Il 52% delle donne con sintomi vaginali in post menopausa riferisce di aver ridotto l’attività sessuale, nel 42% dei casi si sente insoddisfatta, nel 23% prova una distanza emotiva e nel 21% ha smesso di avere del tutto i rapporti sessuali.
Mentre il 16% delle donne ritiene che il partner non sia più attratto, gli uomini lo pensano soltanto nel 9%, e si sentono emotivamente distanti dalle loro partner in misura minore (11%).
Soltanto il 13% degli uomini ritiene che i suoi problemi sessuali si siano aggravati per colpa della partner, la percentuale più bassa rispetto a tutti i Paesi (gli uomini americani attribuiscono la colpa alla partner nel 31% dei casi!)
Circa 3 coppie su 4 riconoscono di aver evitato momenti di intimità per colpa dei sintomi che derivano dall’atrofia vaginale e ritiene che la vita sessuale abbia beneficiato di terapie specifiche, come quelle ormonali.
La donna, in particolare, sente di aver perso la propria giovinezza per colpa dell’atrofia vaginale nel 48% dei casi e in quasi il 70% dei casi si sente ringiovanita quando trova una soluzione al problema.
Il ginecologo è certamente il medico dell’intimità al quale la donna in età menopausa può rivolgere, senza imbarazzo, una richiesta di aiuto sul versante della sessualità. Poche domande, relative al benessere generale, alla funzione sessuale e alla relazione di coppia, possono aiutare a chiarire dubbi e incertezze e ad educare la donna in menopausa sul differente cambiamento della risposta sessuale legato all’età tra donna e uomo, oltre che a trovare insieme al ginecologo la soluzione più adeguata.
A volte bastano la rassicurazione e semplici consigli, altre volte è necessario un percorso diagnostico e terapeutico più lungo per comprendere le cause ed identificare la cura dei sintomi sessuali. Tenere in equilibrio lo stato ormonale e proteggere la salute genitale dagli effetti negativi dell’età, migliorando nello stesso tempo la comprensione da parte della donna in menopausa di come può modificarsi la funzione sessuale in relazione allo stato di salute generale nella dinamica affettiva della coppia, costituiscono la strategia migliore che il ginecologo può mettere in atto per prevenire l’insorgenza di sintomi sessuali che, se non adeguatamente risolti nell’età menopausa, possono interferire con il senso della relazione con il partner durante gli anni della senescenza.