L’atrofia vaginale, o vaginite atrofica, colpisce molte donne in tutto il mondo e si presenta quasi sempre dopo la menopausa, ma anche in tutte le circostanze in cui si verifica un calo di estrogeni, come nel periodo post-parto, durante l’allattamento quando l’ovulazione è bloccata, o in seguito a un tumore sensibile agli estrogeni (tumore al seno, all’endometrio o alle ovaie), laddove si verifica una “castrazione” del ciclo mestruale a causa della chemioterapia o di un intervento chirurgico. In questi casi, il ricorso a terapie di sostituzione ormonale, anche locali o a basso dosaggio, risulta quindi assolutamente controindicato.1
Normalmente i sintomi legati all’atrofia vaginale iniziano a manifestarsi nella fascia di età compresa tra 45 e 55 anni. A differenza di altri sintomi della menopausa, come le vampate che spesso si riducono con il tempo, questi sintomi persistono e possono aggravarsi con l’avanzare del tempo…